Leggera Leggera: la Potenza delle Piante Emopoietiche

Leggera Leggera: la Potenza delle Piante Emopoietiche

«D-D-D–DDDUE CASATE!»…

«Siamo perduti!!».

«No, no, andrà tutto bene».

«E come?!?».

«Non si sa, è un mistero».

(Shakespeare in Love, dietro le quinte, subito prima del debutto di Romeo e Giulietta).

«Fùcur», disse ancora Bastiano, «come volete mai portare a compimento ciò che io lascio incompiuto?».

Il Drago Bianco gli strizzò l’occhio dalla pupilla rubino e rispose:

«Con un po’ di fortuna, figliolo. Con un po’ di fortuna».

(La Storia Infinita, Bastiano sta per lasciare il regno di Fantàsia).

«È come nelle grandi storie, padron Frodo, quelle che contano davvero. Erano piene di oscurità e pericoli. E a volte non volevi sapere il finale perché…come poteva esserci un finale allegro?

Ma alla fine è solo una cosa passeggera, quest’ombra.

Anche l’oscurità deve passare».

(Il Signore degli Anelli, dal discorso di Sam a Frodo alla fine della battaglia).

L’ARCHETIPO dell’Aiutante-giullare è sempre potente nelle narrazioni.

Quella FORZA CHE RISALE DAL BUIO, capace di generare distensione, speranza, luce.

Quel pensiero felice che ci solleva e ci fa volare. Verso la Seconda Stella a destra, fino al mattino.

Quello sdrammatizzare. La battuta, l’ironia, la smorfia buffa, anche in mezzo alle macerie. Anzi, PROPRIO in mezzo alle macerie.

È la MILZA l’organo che accoglie i globuli rossi distrutti e, al contempo, ne concentra e libera di nuovi: è un crocevia di fine e inizio, il punto di massima tragedia e di massima espressione di vitalità.

Straordinaria milza: un cimitero e una nursery insieme, dove si balla la danza più catartica e liberatoria, e lo si fa lì al centro, sotto al diaframma, in mezzo alle rovine.

Sam e Pipino, il Fortuna Drago, Dustin di Stranger Things, Baloo e il suo Stretto Indispensabile, tutti questi personaggi scatenano una reazione fisiologica ben precisa. L’ALLEGGERIMENTO.

Alleggeriscono la storia, i protagonisti, i momenti bui.

E al contempo risvegliano -secondo il principio del simile che RICHIAMA il simile-, la zona più reattiva, ottimista e possibilista della nostra psiche.

A quel punto, dopo quella sana risata, finalmente usciamo dall’apnea e dalla desolazione, e respiriamo da capo.

Nuovo ossigeno arriva al sangue.

IL SANGUE, il “succo più peculiare del mondo dei viventi“, come lo definì Goethe nel suo Faust, l’elemento che immagazzina e fa viaggiare nell’organismo non solo nutrienti e prodotti di eliminazione, ma anche ricordi e immagini.

Immagini del presente, cioè quelle che derivano dal mondo esterno: le cosiddette IMPRESSIONI.

Ma pure le immagini del passato: le MEMORIE DEL CLAN e DEGLI ANTENATI.

Pura potenza del sangue, pura poesia.

Le PIANTE EMOPOIETICHE sono tra le più cazzute del Mondo Vegetale. Tanto per nominarne solo alcune:

Equiseto.

Fieno greco.

Astragalo.

Genziana, Ortica.

Tamerice.

Lichene islandico, Nasturzio, Ginseng.

Withania(con quel frutto-globulo rosso color vermiglio, meraviglioso, foto in alto).

(Ortica bianca)

Le Piante Emopoietiche sostengono e incoraggiano il midollo osseo, la milza, il fegato, la nostra creatività.

La nostra VITA INTERIORE.

Perché non è solo questione di avere o fare sangue, ma di sentirlo VIVO, frizzante, scintillante, un torrente in corsa.

Spumeggiante, direbbe Jim Carrey, un altro grande giullare-aiutante del sorriso e della risata.

Il tutto mentre cantiamo sotto la pioggia.

Perché il Sangue si rivitalizza quando riusciamo ad esprimere la nostra Volontà sulla nostra vita, con gioia, autonomamente, quando non ci sentiamo più solo succubi delle decisioni altrui, o in attesa che qualcun altro si decida a fare quello che potrebbe -forse- renderci felici.

Il Sangue si rianima quando sentiamo che dipende SOLO DA NOI. E tutte quelle piante elencate sopra fanno proprio questo: ci sostengono nella centratura dell’Io.

Nell’essere vivi e nel creare le nostre immagini, le nostre storie.

E insieme a quelle, in mezzo ai globuli bianchi, ai globuli rossi, ai detriti, ai desideri, alla clorofilla, alle disavventure e alla polvere di fata, instancabilmente danzare.

Oggi in piena energia dell’Ariete, cari Amici ErboNarranti,

noi dalla testa dura

e dagli zoccoli che fremono

senza mai perdere la presa

sulla terra bagnata di primavera💚

(Lettura consigliata: Il Sangue è un succo molto peculiare, R. Steiner, Ed. Antroposofica Milano)

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