Souvenir dal Mondo Magico

Souvenir dal Mondo Magico

Sì, ma vede… io ho l’altra scarpetta!”.

Cenerentola, alla fine del suo Viaggio di Trasformazione, dopo aver corso in alto, in basso, su per le scale del Palazzo Reale, giù in cucina a meditare, dopo aver ballato, innaffiato il Nocciolo, cucito abiti, dopo aver desiderato, sospirato ed essere fuggita allo scoccare della mezzanotte, ad un certo punto si ritroverà con l’incantesimo svanito e il terrore dell’inutilità di quell’esperienza.

Dai, un bel sospiro ragazza, e di nuovo giù in cucina.

Con quell’unica scarpetta straordinaria, conservata ben bene nelle tasche del grembiule.

La Fanciulla senza Mani non butterà via le sue vecchie mani d’argento, anche quando le saranno miracolosamente ricresciute le sue; quelle antiche protesi verranno affidate in custodia alla Donna in Bianco della Foresta: sarà lei a mostrarle al Re, se e quando arriverà.

Clara del Valle Trueba, la protagonista de La Casa degli Spiriti, porterà sempre con sé, ovunque andrà, per tutta la vita, il suo BAULETTO pieno di diari, visioni, cantilene e disegni.

Un baule rotondo, di cartone, con una grande stella gialla sul coperchio.

Oggetti come questi, sacri e insostituibili, hanno il potere di rilasciare, sul Grande Lago Animico del proprietario, sconfinati e scintillanti cerchi concentrici.

Ad ogni tocco, ad ogni sfioro.

Perché costituiscono la TRACCIA DEL VISSUTO MAGICO di chi li possiede.

Anche la Terra conserva le sue tracce di vissuto magico. La Terra che mai dimentica, la Terra che incanala i suoi ricordi nelle piante.

Forse anche la Terra ha un inconscio.

Forse anche lei ha dei sogni, delle intuizioni.

Magari è proprio mentre viaggia nelle sue oniriche danze cosmiche, che partorisce le migliori Artemisie e i più rigogliosi Equiseti, un tempo utilizzati per lucidare le sfere di cristallo.

Che fa germogliare Piante di Sandalo e di Vaniglia, i cui profumi erano ricercati, in origine, per stimolare la medianità.

L’Anice, per la chiaroveggenza. La Cannella, per la consapevolezza.

Può darsi che la Terra non abbia mai dimenticato i Boschi di Artemide, né quelli di Ecate, con la Quercia al centro e Allori, Cornioli e Platani tutt’intorno.

E neppure i grandi Olmi, porte d’elezione per accedere ai Mondi Superiori, posizionati ad arte nei dintorni dei castelli più maestosi.

È qui che dunque ci troviamo, cari Amici ErboNarranti, in un Mondo costellato da Tracce su Tracce di Vissuto Magico.

Lungo i sentieri di chi ci ha preceduto, nei sentieri di chi ha ancora da venire.

Ogni volta che strofiniamo Elicriso o troviamo Vischio sui rami, sussultiamo e il nostro sangue prende a girare veloce, perché sentiamo che NON SONO MAI STATE SOLO PIANTE.

Quelli con cui entriamo in contatto sono scrigni di memoria. Forse, a guardare bene, le nostre amate Erbe hanno TUTTE una grande stella di cartoncino giallo che ne sormonta la cima.

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