Semi, Involucri e Cappucci sulla Testa

Semi, Involucri e Cappucci sulla Testa

Moltissimi adolescenti, soprattutto i ragazzi maschi, stanno percorrendo questi tempi e attraversando la loro generazione con il cappuccio della felpa perennemente in testa.

È un particolare che si nota ovunque, perfino nei lungomari nelle sere d’estate, ai tavolini dei bar, a scuola, alle visite mediche. Spesso il cappuccio della felpa copre un altro berretto; oppure viene portato largo, come un tempo i viandanti e gli eremiti. I maghi.

Il Cappuccio è un elemento importantissimo, nelle fiabe, nelle tradizioni monastiche, nei percorsi iniziatici, nel folklore nordico ed epico.

Solitamente la figura autoritaria di riferimento -il genitore, l’insegnante, l’istruttore- mal tollera questo dettaglio. Perché il messaggio e il simbolo che arriva è chiarissimo: “Lasciatemi stare”.

In botanica, la pianta circonda i propri semi di uno specifico tegumento protettivo, o di una struttura più complessa che è il frutto, per proteggere la sua preziosità. Tegumento e frutto non si aprono finché le condizioni esterne non sono quelle ideali.

Allo stesso modo, a partire dalla pubertà, l’adolescente protegge ciò che ha di più caro a se stesso: lo sviluppo della propria identità.

Grazie al cappuccio, il suo sguardo animico viene rivolto principalmente verso la sua interiorità, verso il suo mondo, e poco verso la struttura sociale, che viene percepita più come ostile e pericolosa che come salvifica.

Il Cappuccio di Cappuccetto Rosso è fondamentale nella caratterizzazione di questo incredibile personaggio simbolico, che rappresenta l’adolescente che si avventura per la prima volta nella valle del fare esperienza, del “fare anima”, come direbbe Hillman.

Osservare gli adolescenti è uno studio in vivo potentissimo di archetipi profondi, della materia grezza, al massimo grado d’espressione dell’ energia potenziale e trasformativa dell’essere umano.

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