Ribelli come il Vento

Ribelli come il Vento

Nel film Noi siamo Infinito, i tre ragazzi protagonisti, Sam, Patrick e Charlie, si autodefiniscono il “Club dei Giocattoli Difettosi”: non sono popolari, non sono apprezzati, hanno dei lati ombra potenti e un mondo interiore complicatissimo.

Ma questi ragazzi sono eroi.

Eroi che decidono di affrontare l’oscurità fino in fondo, e di attraversare il tunnel squallido e ostile delle loro fragilità, di cavalcare il vento mettendosi in piedi su quel furgone, di allargare le braccia e di amare la vita in tutte le sue espressioni. Mentre le potenti note di David Bowie salgono fino al cielo, nelle loro anime arriva la poesia, quel ridere di niente, solo per la gioia di esser vivi, il sentire la connessione con il Tutto.

La LEGGEREZZA è forse il più potente strumento di Ribellione.

Ma, così ci insegnano le Storie e il Mondo di Natura, la vera leggerezza, per non essere solo stupidità, la leggerezza che libera, è quella che arriva solo dopo il viaggio infero.

I soffioni del Tarassaco, erba d’elezione per “alleggerire” il fegato, non possono arrivare se non alla fine di un inverno desolato.

I piumini dei Pioppi, i petali leggerissimi e forati dell’Iperico, le gemme appena visibili sulle punte dei rami nuovi, tutti questi elementi che si ribellano alla stasi e fanno esplodere la Primavera, sono potenti perché hanno conosciuto il buio e attraversato la morte, prima di rinascere.

Nella fiaba Le Tre Piume, il vecchio Re ha tre figli, due belli e bravi e poi, naturalmente, c’è lui: il Grullo, lo stupidotto, quello che sta sempre zitto.

Per decidere le sorti del suo regno, il Re mette alla prova gli aspiranti eredi: “Chi mi porterà il tappeto più bello del mondo, sarà degno della mia corona! Orsù, andate a cercarlo! Seguite la direzione della piuma che sto per assegnarvi”.

Il Re lancia tre piume in aria: un fratello andrà così verso Oriente, l’altro verso Occidente, mentre la piuma del Grullo cascherà a terra, sotto il naso sconsolato del ragazzo. “Come sono sfortunato”, geme il Grullo.

Ma la nostra Piuma, come ci insegna Forrest Gump, potrà anche essere sospinta a caso da un vento floscio e dettarci delle condizioni di apparente svantaggio a cui pare impossibile ribellarsi; eppure, il resto del nostro destino ce lo filiamo da noi.

Ordito e trama: solo uno dei due è l’elemento fisso a cui dobbiamo attenerci. Per il resto, abbiamo carta bianca.

Così il Grullo, mentre è lì che ancora sospira e si lagna, si accorge che sotto la piuma caduta davanti la porta di casa, c’è una botola.

Ecco che inizia il viaggio infero nel sottosuolo, ecco il tunnel di Noi siamo Infinito, ecco la dimensione ctonia di conoscenza del Sé profondo che deve vincere quella maledetta oscurità, se vogliamo diventare Sovrani di noi stessi e rifiorire la prossima Primavera e tutte quelle a venire!

Non esiste altro modo.

Saranno i Rospi, quei sacri animali a metà tra i due mondi, con i loro occhi a mezz’acqua, con la loro essenza psicopompa, a riempire le braccia del Grullo delle meraviglie del mondo interiore: il più fine e pregiato dei tappeti, un anello che brilla come l’universo, e la più soave delle mogli.

Sarebbe bastata solo una prova, ma i fratelli indignati e invidiosi hanno supplicato il Re di trovare un modo per mortificare il Grullo, per sbugiardarlo.

Ma la parte femminile del ragazzo, la bellissima moglie che in realtà è una rana, nella prova finale attraverserà il cerchio con un salto incantato, leggero e rivoluzionario, lasciando tutti a bocca spalancata e unendo, come nel Mondo dei Tarocchi, tutti e 4 i centri dell’anima del Grullo, che è anche la nostra.

Così si fa la rivoluzione, ci insegnano i racconti.

Con una fioritura di ciliegi, con il viaggiare leggeri spalancando le braccia al vento, senza neppure bisogno, chissà, di andare troppo lontano.

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