Pollicino, Gusci d’Uovo Stregati e Piumette di Tussilago

Pollicino, Gusci d’Uovo Stregati e Piumette di Tussilago

Chissà quali esempi di CORAGGIO andiamo a cercare, quali modelli, quali grandi eroi.

Ulisse. Enea, Perseo.

Gente tosta, con un sacco di strumenti già in mano.

Ma qui, noi comuni mortali, non sempre proviamo PAURA davanti a grandi imprese, a cambi di rotta, a decisioni importanti, anzi: quelli sono eventi unici, rari.

Forse, il più delle volte, sono le piccole sfide del quotidiano che ci paralizzano, che ci fanno gelare le mani e dilatare gli occhi, sono le GIORNATE COMUNI a farci battere le carotidi e trasformarci lo stomaco in un foglio di giornale accartocciato.

In questi casi, purtroppo, di modelli come Achille ed Ettore ce ne facciamo poco: addirittura li intravediamo, nell’angolo della stanza, lì che se la ridono di noi.

Per le PAURE DI TUTTI I GIORNI è di POLLICINO e POLLICINA che abbiamo disperatamente bisogno.

Perché ci sentiamo esattamente come loro: minuscoli rispetto alle rampe di scale, quando abbiamo le borse della spesa e il torcicollo che non ci molla da una settimana; esageratamente piccoli, davanti all’immenso deserto delle otto ore lavorative da attraversare anche oggi; drammaticamente impotenti davanti al disordine che si accumula, alla dichiarazione dei redditi, al metterci d’accordo con l’ex per chi terrà i figli per Capodanno.

Davanti ad una raccomandata tremiamo come foglie, Oddiochealtrosaràancora, e lo facciamo perfino prima di aprire il referto medico di analisi del sangue, seppur di routine.

Non siamo così eroici, dai, ammettiamolo.

Ma Pollicino sì, tantissimo!

Pollicino si arrampica, salta ovunque, dirige l’aratro seduto dietro l’orecchio del suo cavallo. Pollicino salva i suoi fratelli, affronta l’Orco, scappa, ritorna a casa.

Esiste una versione danese – scartata dai Fratelli Grimm – intitolata Svend Thumbling (o Svend Tomling).

Questo sghiribicchio ne vedrà davvero di tutti i colori: verrà trasformato in capra, ingoiato da una scrofa, risputato fuori; verrà poi venduto ad un ricco mercante che se lo porterà via, riponendolo dentro una tabacchiera.

Diventato un po’ più grande, tornerà a casa e proclamerà la sua solenne decisione di sposare una fanciulla alta sette piedi! I genitori tenteranno in tutti i modi di dissuaderlo:

Ma cosa dici, figliolo: quella ragazza non fa per te, quelle tipe così hanno bisogno di… qualcosa di più!”.

Quel soldo di cacio non viene certo incoraggiato da chi ha intorno, proprio per niente.

Ma Svendino Pollicino sarà anche bassetto, ma lui è spavaldo, pieno di audacia, temerario.

Troverà di certo il modo per arrivare al cuore, lassù, in cima a quella ragazza, in alto-in alto. Così pure Mignolina, che sposerà niente meno che il Principe dei Fiori.

Secondo lo schema fisso di tantissime storie di Pollicini vari, anche la fiaba danese si apre con una coppia povera che non può avere figli: la futura mamma allora si rivolgerà ad un’INCANTATRICE, ad una maga, che le farà mangiare DUE FIORI GIALLI.

Quando Svend Thumbling nasce, è già vestito e con una spada in mano.

Adoro questi passaggi così simbolici: LA DIFFICOLTÀ A CONCEPIRE LA VITA non solo darà il LA a tutta la storia, ma ne intesserà il senso profondo.

Perché la suggestione che il nostro inconscio recepisce da quell’incipit, è che Pollicino arriva in una casa, in un ambiente sociale, dove tutto viene vissuto con difficoltà, impedimenti, ansia e forte apprensione.

Che le cose non cadono dal cielo, ma bisogna sbattersi un sacco per ottenerle. Che il mondo fa paura, anzi, TERRORE, così pieno di tranelli, di contraddizioni.

È per questo che Pollicino è tutti noi: a forza di sentirci dire Sta’ attento, siamo diventati attentissimi.

Ma anche spaventati a morte da tutto.

SENZA RESPIRO, perché è il Meridiano del Polmone ad esprimere PAURA E MINACCIA.

Quanto ho fantasticato su quali potrebbero essere i due fiori gialli utilizzati dalla maga, quelli che si sono trasferiti nel liquido amniotico tanto da impregnare Pollicino!

Non posso non pensare al TARASSACO, pieno di Sole, e alla TUSSILAGO, piena di Mercurio.

Piante leggere e potenti.

La prima agisce sul FEGATO, organo del Coraggio: sarà proprio di Tarassaco che Teseo si nutrirà, prima di affrontare il Minotauro.

La Tussilago si esprime invece nel Simbolismo del POLMONE: il suo fiore è ricco, puro, acuto e PIENO D’AMORE PER LA DUALITÀ, basta guardarlo.

Questa Pianta Rafforza il Respiro e, da lì, tutto il corpo.

La Tussilago Farfara combatte la congestione perché è PIENA DI FORZA VITALE, come il suo colore, così intriso di senso di speranza.

Era davvero utilizzata dalla Streghe che la spiumavano per predire il futuro: venivano tolti tutti i peletti bianchi e cotonosi, quelli che di solito, in natura, vengono raccolti dai cardellini per imbottirsi il nido.

Una volta rese le foglie lucide e ripuliti i gambi, lì poteva essere letto il destino del consultante.

La Tussilago viene utilizzata da millenni, in tutti i casi di tossi persistenti, catarri collosi, asma col fischio, broncospasmi.

Se il disturbo è cronico, la domanda che a volte pongo al paziente è:

Si sente sereno, nel suo ambiente? O passa il tempo a considerare e calcolare da dove può arrivare la prossima minaccia, il prossimo assedio?”.

Di solito la persona mi guarda in modo strano, ma in una frazione di secondo, superato l’imbarazzo, entrambi sappiamo bene di cosa stiamo parlando.

La Tussilago fa come Pollicino: delle minacce, degli amori irraggiungibili, degli avvertimenti, di venir ingoiato e risputato, un po’ se ne frega.

Lo sa benissimo che tutto questo fa parte dei giochi della vita.

Pollicino e Mignolina fanno spallucce perché, in fondo, loro sanno muoversi! E sanno come cavarsela!

Sanno perfino navigare sui gusci d’uovo, di noce, cavalcano i fili di Erba Cavallina!

Governano i venti e i flutti, proprio come le Streghe che decidono le nostre sorti, soffiando venti favorevoli o di tempesta: una volta, guai a non triturare il GUSCIO D’UOVO una volta aperto, poteva diventare BARCA DI FATTUCCHIERA!

Le uova erano sempre proibite sulle navi: portavano male, quel giorno si rinunciava addirittura a salpare.

Noi invece siamo sempre qui,

Cari Amici ErboNarranti,

a iniziare nuovi viaggi

a domare le correnti d’aria

a cavalcare i flutti

che anche se non siamo nati con la spada in mano

abbiamo sempre allenato il respiro

soffiando e sognando su tutti i fiori gialli

ogni volta che potevamo💛

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